Comprare azioni: rischi e opportunità
ImparaIn questo articolo vedremo brevemente cosa bisogna fare per comprare azioni online, capiremo quanto si può effettivamente guadagnare con le azioni e discuteremo dei rischi che si corrono investendo in questo campo della finanza. Vedremo inoltre che comprare azioni non è difficile come si crede, né serve avere tanti soldi come spesso erroneamente si pensa. Infine, scopriremo una strategia di investimento che ha prodotto ottimi risultati e che non richiede pressoché nessuno sforzo per essere adottata. Iniziamo!
Come comprare azioni online?
Le prime borse valori sono nate più di quattrocento anni fa in Europa. Come puoi immaginare, da allora le cose sono cambiate considerevolmente. Il modo di acquistare e vendere azioni oggi è molto più evoluto, ma i modi per acquistare e vendere azioni sono essenzialmente due:
- Tramite una banca. Ci sono alcuni investitori (soprattutto i più anziani) che preferiscono investire attraverso la banca dove hanno aperto il loro conto corrente. La ragione è facilmente intuibile: investendo attraverso la loro banca, non devono rivolgersi ad un altro intermediario. Molti, però, sembrano non considerare l’altra faccia della medaglia. Se per un verso è vero che con la propria banca non devi rivolgerti a un’altra istituzione, dall’altro bisogna ammettere che, tradizionalmente, le banche applicano commissioni salatissime, prendendosi parte dei depositi che esegui. Come se non bastasse, ti addebitano anche commissioni di mantenimento, commissioni di apertura e chiusura dei conti e così via.
- Con un broker. Oltre alle banche, ci sono i broker, vale a dire società regolamentate e specificamente preposte allo scambio di strumenti finanziari. Tuttavia, dire broker, significa dire tutto e niente. Ci sono broker e broker. Alcuni hanno commissioni altissime, mentre altri fanno pagare pochissimo. Prendi BUX, ad esempio. Con BUX la maggior parte delle commissioni che le banche addebitano sulle transazioni finanziarie sparisce. Conseguentemente, puoi gestire i tuoi investimenti in piena autonomia, senza però essere costretto a pagare commissioni salate ogni volta che acquisti e vendi. Puoi anche calcolare rapidamente quanto pagheresti investendo con BUX Zero. Scopri le nostre tariffe.
Quanto si può guadagnare con le azioni?
Quando si approccia il mercato azionario per la prima volta, è facile lasciarsi trasportare dalla prospettiva di diventare ricchi. Perciò non sorprende che una delle prime cose che alla gente interessa sapere è quanti soldi si possano fare investendo in borsa. Del resto, nessuno si avvicina al mercato perché vuole diventare povero. Paradossalmente, però, nessuno sembra nutrire alcun interesse verso il quesito opposto, ossia: quanto si può perdere investendo in borsa?
La cosa curiosa è che, storicamente, questo è un gioco in cui a vincere non sono quelli che cercano di arricchirsi dall’oggi al domani, ma piuttosto quelli che concentrano l’attenzione sul lungo periodo, preoccupandosi più di quello che possono perdere che di quello che possono guadagnare. Come è stato giustamente detto e ripetuto in tutte le salse, alle Olimpiadi degli investimenti non vince chi corre come un forsennato saltando da un’azione all’altra, bensì i maratoneti che permettono all’interesse composto di fare il suo lavoro nel lungo periodo.
Dunque, alla domanda “quanto si può guadagnare in borsa” si può forse rispondere che la storia insegna una cosa importante: il tempo è il miglior amico dell’investitore. Prima si inizia a investire, maggiori sono i ritorni che si possono avere. A patto che non si facciano passi falsi, anche piccoli importi investiti regolarmente possono nel tempo trasformarsi in grandi capitali.
Ciò detto, non bisogna pensare che i rendimenti del passato diano garanzie sul futuro. Solo perché in passato un’azione è cresciuta non significa che in futuro continuerà a crescere allo stesso modo. I risultati passati ci dicono quello che è successo, non quello che succederà. Per questo Warren Buffett suggerisce di mettere i propri soldi in un indice come l’S&P 500, ossia il più grande indice azionario degli Stati Uniti. Investire in questo indice significa acquistare parte delle più grandi aziende americane. Se l’America cresce, così farà l’indice.
Quanti soldi occorre avere per iniziare a comprare azioni?
Tradizionalmente, per investire in azioni l’importo minimo era pari al prezzo dell’azione che volevi acquistare. Tuttavia, con l’invenzione delle azioni frazionati e degli ETF frazionati anche quella soglia è stata abbattuta. Adesso, infatti, con BUX puoi iniziare a investire in tantissime azioni a partire da soli 10 €.
Inoltre, con gli Ordini Zero risparmi sulle commissioni. La democratizzazione dell’accesso ai mercati che BUX Zero ha reso possibile implica che gli investimenti non sono più riservati esclusivamente a persone con un patrimonio elevato. Per iniziare a investire in azioni ed ETF servono davvero pochissimi soldi.
Come abbiamo anticipato, a contare maggiormente è piuttosto il “quando” iniziamo a investire. Il tempo, infatti, è l’arma par excellence a disposizione dell’investitore; e la prova sta nel fatto che, storicamente parlando, gli investimenti fatti con uno sguardo al lungo periodo hanno spesso dato prova di essere un modo efficace per creare ricchezza.
Tuttavia, accumulare e investire i propri risparmi (mese dopo mese, anno dopo anno) è qualcosa che non riesce sempre facile eseguire con costanza. Per questo BUX ha messo a punto i piani di accumulo, ossia strumenti che agevolano il processo di investimento, permettendoti di automatizzarlo, così che tu possa investire regolarmente senza lasciarti influenzare dalla volatilità del mercato.
Dove puoi investire con pochi soldi?
La maggior parte dei nuovi investitori non ha migliaia e migliaia di dollari per acquistare le azioni e gli ETF più popolari. E costruire un buon portafoglio diversificato sarebbe quasi impossibile con un budget limitato.
Con l’investimento frazionato, che ti consente di acquistare solo una parte delle tue azioni ed ETF preferiti, le cose cambiano. Puoi acquistare una frazione di un’azione Amazon o un ETF dell’indice S&P 500 a partire da soli 10 €. Soprattutto, grazie agli investimenti frazionati puoi creare un piano di risparmio diversificato aggiungendo mensilmente importi di piccole o ridotte dimensioni.
Qual è un rischio che si corre quando si investe in azioni?
Come è noto, investire significa scommettere sul futuro. E siccome nessuno sa cosa il futuro abbia in serbo, ogni investimento porta con sé una certa dose di rischi. Che ci piaccia o meno, i rischi ci sono e fingere che non esistano non li farà andar via. Il primo passo da compiere per comprare azioni con saggezza consiste dunque nel riconoscere che il terreno degli investimenti nasconde alcune insidie. Il secondo passo consiste nell’imparare a riconoscere i vari rischi che si presentano lungo il cammino di ogni investitore.
Quali sono dunque i rischi da cui dobbiamo guardarci? Beh, cominciamo col dire che negli sforzi che compiamo per selezionare le azioni più promettenti, noi siamo costantemente ostacolati da due forze. La prima deriva dalla fallibilità della natura umana; la seconda dall’estrema competività del mercato.
Di fatto, non tutti non competiamo solo con milioni di altri attori che ogni giorno cercano di superarsi in astuzia l’un l’altro, ma anche e soprattutto con noi stessi. Molti dei rischi che corriamo derivano non tanto, o non propriamente, dalle azioni in cui investiamo, quanto piuttosto dal nostro carattere, dalla nostra capacità o incapacità di rimanere razionali in un mondo che è per la maggior parte guidato da insopprimibili emozioni.
In altri termini, la natura di molti rischi non è finanziaria ma psicologica. Gli algoritmi che madre natura ha cristallizzato nella nostra psiche – l’avidità, la paura di perdere il treno (FOMO), la volontaria sospensione dello scetticismo, la tendenza a seguire la massa, così come la crescente speranza di poter trovare “l’azione perfetta”, quella che ti farebbe diventare straricco – sono fattori con un impatto psicologico importante.
“Molti possiedono l’intelletto necessario per analizzare i dati” dice Howard Marks “ma pochi sanno guardare profondamente nelle cose e resistere all’influenza della loro psicologia”. Ad esempio, copiare gli investimenti degli altri è facile, ma è difficilissimo resistere alle pressioni psicologiche del mercato.
Supponi per un istante che, non sapendo cosa acquistare, io e te decidiamo di seguire i passi di un famoso investitore di cui abbiamo letto le imprese sui giornali. Per convenzione, lo chiameremo Warren. Dunque, un giorno leggiamo che Warren ha acquistato le azioni della società X. Per correlazione ne deduciamo che debba trattarsi di un ottimo investimento. Pertanto, decidiamo di comprarle pure noi. Sfortuna vuole, però, che dopo un mese ci arriva la notizia che Warren ha venduto tutto. Oops! E adesso? Che facciamo? Dobbiamo vendere anche noi, o dobbiamo tenere le nostre azioni? Perché ha venduto le sue quote? È successo qualcosa di cui noi non siamo a conoscenza?
In questi casi, l’investimento potrebbe anche essere giusto. È la psicologia che lo ha guidato che è sbagliata.
Come scegliere la tua prima azione?
La morale della favola è che per comprare azioni non servono doti intellettive straordinarie. Quel che serve davvero è carattere, stomaco, controllo di sé e una mente fredda.
Con BUX Zero, puoi investire in un’ampia varietà di azioni, ETF e criptovalute. Abbiamo lanciato BUX Zero con la missione di rendere gli investimenti accessibili e alla portata di tutti, sia dal punto di vista dei costi ridotti che della semplicità d’uso. E ricorda che, in ogni momento, potrai contare su di noi e sulla Community di BUX Zero per imparare come compiere scelte ragionate e consapevoli, e iniziare a costruire il tuo futuro, passo dopo passo.
—
Tutte le opinioni e le analisi espresse in questo articolo non devono essere considerate come consigli di investimento personali e ogni investitore dovrebbe prendere le proprie decisioni individuali o chiedere una consulenza indipendente. Questo articolo non è stato redatto in conformità con i requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca sugli investimenti ed è considerato una comunicazione di marketing.