Investire nelle alternative alle proteine animali

12 azioni, 1 ETF

  • Beyond Meat
  • Bunge
  • Conagra Brands
  • Campbell Soup
  • Hain Celestial Group
  • Ingredion
  • Kellogg
  • Oatly
  • Sustainable Future of Food ETF (Rize)
  • Tattooed Chef
  • Tyson Foods
  • Unilever
  • United Natural Foods
Investimenti tematici

Alternative alle proteine animali: carne finta, rendimenti veri?

Sapevi che il primo burger al mondo coltivato in laboratorio è stato fatto nel 2013 e costava più di 300.000 dollari? Ne è passata di acqua sotto i ponti da quel primo esperimento della start-up olandese Mosa Meat: infatti, oggi è normale mangiare un hamburger senza carne persino a McDonald’s e Burger King, oppure bere un cappuccino senza latte di mucca a Starbucks.

Mentre il World Economic Forum ha lanciato l’allarme affermando che la quantità di cibo coltivata oggi sarà in grado di sfamare, entro il 2050, solo il 50% della popolazione mondiale, l’industria agroalimentare è sull’orlo di una nuova rivoluzione. E in primo piano ci sono proprio le proteine alternative a base di piante, microorganismi e cellule animali.

Ciliegina sulla torta per gli investitori: l’industria alimentare è molto poco esposta alla recessione e ai cicli economici. Un’opportunità a lungo termine per il tuo piano di accumulo.

Un mercato potenziale da 290 miliardi di dollari

Assisteremo a una nuova rivoluzione agricola? L’evoluzione dei gusti dei consumatori e l’emergere di nuovi stili di vita: vegani, vegetariani ma anche flexitariani (che limitano il più possibile il consumo di carne e pesce) stanno favorendo il passaggio a una dieta a base vegetale, per sostituire carne, pesce, uova e latticini. Al punto che, secondo la Plant-based food association, oggi il 29% degli americani si dichiarano flexitariani. Una percentuale che sale addirittura al 79% tra i giovani della generazione Z!

La consapevolezza dei consumatori in termini di salute (alimentazione sana, riduzione del colesterolo…), sicurezza alimentare, sviluppo sostenibile (il sistema alimentare rappresenta tra il 20% e il 30% delle emissioni di gas serra), nonché considerazioni etiche (benessere e diritti degli animali), hanno spinto alla ribalta l’industria delle proteine alternative.

In effetti, il gusto, la consistenza, il prezzo e l’accessibilità di questi prodotti sono ormai simili a quelli delle proteine animali e il settore è in piena crescita. Secondo uno studio del Boston Consulting Group, il settore aumenterà ancora da 13 milioni di tonnellate nel 2020 (ovvero il 2% del mercato globale delle proteine) a 97 milioni di tonnellate (11% del mercato globale) nel 2035, quando sarà raggiunta la parità tra proteine animali e vegetali. Per un valore di 290 miliardi di dollari. Una percentuale che potrebbe raggiungere il 16% se dovessero continuare gli sviluppi tecnologici e persino il 22% se dovessero essere introdotte norme a sostegno del’ambiente, come una maggiore tassazione delle emissioni di CO2 e sussidi al settore dell’agricoltura sostenibile.

Partnership strategiche (McDonald’s, Burger King, KFC, Starbucks)

Questo movimento dovrebbe portare a un cambiamento nelle abitudini dei consumatori nel prossimo decennio. Gli esperti di Bloomberg Intelligence prevedono quindi una quota di mercato del 7,7% nel 2030 (162 miliardi di dollari, di cui 74 miliardi per i sostituti della carne), contro il 29,4 miliardi (di cui 4,2 per le carni alternative) nel 2020. 

Questo anche perché questi nuovi giganti stanno collaborando con i ristoranti e le grandi catene di negozi e fast food più famose al mondo. Così, negli Stati Uniti e in Europa, se vai al McDonald’s e vuoi mangiare “sano” non è più necessario scegliere un’insalata, ma basta scegliere un burger di Beyond Meat. Per chi ama mangiare il pollo, da gennaio KFC (del gruppo Yum!) offre crocchette a base vegetale prodotte dallo stesso marchio. E il loro concorrente Burger King (del gruppo Restaurant Brands International) ha firmato un accordo con Impossible Food.

Prima di esaminare le azioni e gli ETF di proteine alternative su cui puoi investire, diamo un’occhiata al prodotto stesso. Quali sono le proteine alternative?

I diversi sostituti della carne

Il loro obiettivo è quello di imitare il gusto, la consistenza, l’odore e l’aspetto della carne classica, evitando così l’allevamento e la macellazione. Ne esistono tre categorie principali: carne vetale, carne coltivata da cellule provenienti da muscoli e tessuti di animali (detta anche carne da laboratorio) e carne da fermentazione (microorganismi), categoria alla quale appartengono, per esempio, le proteine degli insetti.

Secondo i dati dei fornitori, raccolti dal Good Food Institute (GFI), un hamburger fatto con proteine alternative richiederebbe in media l’87% in meno d’acqua e il 96% in meno di terra rispetto a un hamburger fatto con carne di manzo. Ciò significa un’impronta ecologica inferiore del 90%. Niente male come risparmio! E sarebbe quanto mai utile, se pensiamo che secondo le stime del Global Footprint Network, a partire da questo 28 luglio l’umanità ha già esaurito tutte le risorse rinnovabili di quest’anno e vivrà da qui al 31 dicembre consumando al di sopra di quanto sia fare in maniera sostenibile.

Investire in titoli ed ETF nel settore delle proteine alternative

Secondo i calcoli del GFI, l’industria delle proteine alternative ha raccolto 5 miliardi di dollari nel 2021, il 60% in più rispetto al 2021 (3,1 miliardi) e del 200% rispetto al 2020 (1 miliardo di dollari). Allora, su quali aziende del settore puoi investire?

I nuovi protagonisti (sostituti della carne e dei latticini)

  • Beyond Meat è senza dubbi il più popolare. L’azienda aveva fatto un’entrata in borsa stratosferica nel maggio del 2019: il suo prezzo era addirittura aumentato del 163% nel primo giorno di quotazione. La società valeva allora 3,8 miliardi di dollari, prima di vedere il suo valore in borsa… quadruplicarsi in soli due mesi! Raggiunto dalla concorrenza, il prezzo delle sue azioni è però ora inferiore del 50% rispetto al valore della sua IPO. Un’opportunità per gli investitori a lungo termine? Beyond Meat è in effetti uno dei colossi del settore, con un fatturato di 465 milioni di dollari nel 2021, che gli analisti prevedono in crescita quest’anno del 20.9% e del 25.5% per l’anno prossimo. Inoltre può contare su accordi di distribuzione dei propri prodotti (abbiamo già parlato di McDonald’s e KFC, ma anche Pizza Hut e altri ancora). Ma a questo proposito gli investitori iniziano a essere impazienti per il complicato lancio del Mc Plant su scala nazionale negli Stati Uniti.
  • Tattooed Chef è un’altra azienda americana, più recente (nata nel 2017) e specializzata in prodotti surgelati rivolti a tutti i “-tariani” (come vegetariani e flexitariani). A novembre 2020 è entrata in borsa, fondendosi con una SPAC (cioè, a grandi linee, una società costituita apposta per fare un investimento collettivo). Gli analisti si aspettano quest’anno un fatturato di 280 milioni di dollari (+31% rispetto al 2021) e 346 milioni per l’anno prossimo (+23.7%). Il suo titolo è stato pesantemente sballottato dalle difficoltà dei mercati nella prima metà del 2022 e viaggia ora a -60%, ma gli esperti pensano che possa essere lo stesso un investimento interessante, in vista di una sua eventuale futura acquisizione.
  • Oatly. Anche il gigante svedese, noto per la sua gamma di latte a base di avena, aveva fatto un ingresso trionfale in borsa a maggio del 2021, con una valutazione di oltre 10 miliardi di dollari. Oggi, invece, ha perso l’80% dalla sua IPO. Una correzione che forse era dovuta, se pensiamo che al momento dell’IPO, l’intero mercato del latte d’avena era cinque volte più piccolo della sola capitalizzazione in borsa di Oatly. Gli analisti prevedono quest’anno un fatturato di 789 milioni di dollari, in crescita del 36.70%. E di 1,28 miliardi l’anno prossimo (+46%), forte della partnership con Starbucks.

Le aziende tradizionali interessate al mercato delle alternative vegetali

  • Conagra Brands è un’azienda americana che possiede vari marchi, tra i quali Gardien, che promuove i “lunedì senza carne” (meatless monday) e i cui prodotti (bocconcini di pollo, polpette, hamburger ecc.) sono realizzati esclusivamente a base vegetale. Conagra è un porto sicuro: il suo titolo è in pareggio da inizio anno, nonostante il suo indice di riferimento (S&P 500) sia sceso del 15%. Pertanto, gli analisti prevedono quest’anno un leggero aumento dell’utile per azione (EPS) attorno al 2% e del 6% l’anno prossimo.
  • Ingredion produce ingredienti per l’industria alimentare e delle bevande. Ha investito più di 250 milioni di dollari negli ultimi 4 anni nella sua attività di sviluppo delle proteine vegetali, che ha portato poco meno di 50 milioni di dollari di ricavi nel 2021. E punta a quadruplicare il fatturato per questo ramo d’azienda entro il 2026. Gli analisti prevedono ricavi pari a 7,66 miliardi quest’anno (+11.2 % rispetto al 2021) e 8 miliardi nel 2023 (+5.4%). Mentre il suo indice di riferimento (il NASDAQ) è crollato di oltre il 20% dall’inizio dell’anno, il titolo di Ingredion è rimasto stabile. Il suo EPS dovrebbe raggiungere i 7,12 dollari quest’anno (+6,7%) e i 7,71 dollari (+8,2%) l’anno prossimo.
  • Unilever, è un colosso britannico, tra i maggiori fornitori mondiali di cibi e bevande. Nel 2020 la società ha dichiarato di voler moltiplicare di 5 volte i suoi ricavi dal settore delle proteine vegetali in sette anni, fino ad arrivare a 1,2 miliardi di dollari. Per questo, si affida al suo marchio The vegetarian butcher, presente in 50 paesi, nonché a un restyling dei prodotti Knorr (che entro il 2025 saranno per metà a base vegetale). Per gli amanti del gelato, anche i marchi Magnum e Ben&Jerry’s stanno sviluppando prodotti vegani. Il prezzo delle azioni Unilever è stabile sul mercato azionario dall’inizio dell’anno e gli analisti prevedono che il suo fatturato aumenterà del 10,3% nel 2022.
  • Hain Celestial Group è un’azienda americana, fondata nel 1993. Nel 2021 è entrata nel settore delle alternative vegetali alla carne con l’acquisizione del marchio Yves Veggie cuisine. Ora la società dispone di una gamma completa di alternative a pesce, carne, burger e dolci, con i marchi Joya, Lima, Natumi et Linda McCartney’s. Nonostante un calo del 50% del prezzo delle sue azioni dall’inizio dell’anno, il titolo ha reso oltre il 1500% agli azionisti a lungo termine che ancora detengono il titolo nel proprio portafoglio. Gli analisti prevedono che l’utile per azione aumenterà del 19% nel 2023. 

Gli ETF legati all’industria delle alternative alla carne

Non sai quali società scegliere? Puoi anche investire su decine di aziende allo stesso tempo, attraverso l’ETF Sustainable Future of Food ETF (Rize). Si tratta di un ETF che raccoglie 43 società (pari a 253 milioni di dollari di asset in gestione) tra i quali Oatly e Beyond Meat. Non esitare ad aggiungerlo al tuo piano di accumulo.

Tutte le opinioni e le analisi espresse in questo articolo non devono essere considerate come consigli di investimento personali e ogni investitore dovrebbe prendere le proprie decisioni individuali o chiedere una consulenza indipendente. Questo articolo non è stato redatto in conformità con i requisiti legali volti a promuovere l’indipendenza della ricerca sugli investimenti ed è considerato una comunicazione di marketing.

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